Mi spocchio l’alluce dall’alto e sistemo le ciocche a due mani, poi mi guardo compiaciuta riflessa nel mio muro bianco; potrei essere un elemento buffo, visto e considerato che emergo come un ciuffo d’erba stopposa e secca, l’unica con le punte colorate di giallo e l’unica botanicamente non classificabile. Son buffa, lo so; me ne compiaccio e faccio del mio meglio per giocarmi i centesimi pescando il cigno con il numero giusto, come in un gioco da luna park, solo che mi sento sollevata per il collo, da un anello che non mi lascia scampo, ed il mio numero magico viene esposto alla pubblica vista, sotto. Lo trovo imbarazzante, parliamoci chiaro. E nell’imbarazzo mi ritrovo; è il destino di noi gente buffa, quello di imbarazzarci spesso.
quando io mi sentivo imbarazzata… mamma mi proprnava una purghetta.
Mai dirlo. Per cosrtesia.
Mai!
propinava…cazzo! Non ci vedo su ‘sto neroooooooo!
Eh, pure tu del popolo dei buffi, eh? Cioè, degli imbarazzati, volevo dire…
già…ma ne sto uscendo alla grande!
sai com’è…l’età aiuta. (almeno in quello!)
E pure la…(ops!) Bellezza!
la mia vecchitudine m’imbarazza, da sempre. Spero di guarire. Purghetta, eh?
prrrrrrrrrrrrrrrrova!
ok, tanto vale…
Che autoritratto atipico.
atipico rispetto a cosa?
Forse rispetto a come ciascuno concepisce la propria persona. Cioè tu davvero hai dieci dita e una tastiera?
Perché secondo me sei una creatura dei boschi con le orecchie a punta!
E tu come fai a saperlo che c’ho le orecchie a punta, eh? Non ne parlai nel post! Nessuno lo sapeva. Mo’ lo sanno tutti… che somiglio all’alieno di Star Trek! E sopratutto: come fai a sapere che sono una cosa dei boschi? Eh? Eh? 😀
Meraviglioso…
buffo, anche… sopratutto (grazie)