Deisucchiastorieedellefalseillusioni+ilsensodelleamiciziefeisbookiane

Aveva questa gran voglia di dire le cose che le passavano per la testa, no? A lei piaceva e raccontava, raccontava. A volte se le raccontava da sola, poi scoprì il gusto di raccontarle ad altri, così, giusto per non sentirsi che se le stava raccontando da sola. Un giorno incontrò un ragazzo che le disse che la stava ascoltando; allora lei cominciò a raccontare ed a raccontare e gli disse tutto delle sue idee, di come vedeva il mondo, di come aveva vissuto e man mano che lei raccontava le sembrò che il ragazzo le fosse diventato amico, ma amico davvero. Poi un giorno il ragazzo disse che doveva andare e non si fece più vedere. Sparì, così come spariscono le nuvole dopo i temporali e così via. Allora lei fu triste per molto tempo, ma intanto aveva ripreso a raccontare e a dire delle sue idee e a parlare del suo mondo, che poi erano tanti, non uno solo. Un giorno arrivò una donna e si sedette ad ascoltarla. Lei ne fu felice, perchè pensò che era meglio raccontare e raccontare con qualcuno che ascoltasse e allora riprese a dire, a narrare, a pensare con quella donna che se ne stava lì ad ascoltare e ne fu felice, perchè le sembrò che le fosse diventata amica, ma veramente amica. Poi però, un brutto giorno, anche quella donna sparì e non si fece più vedere. Allora lei ritornò di nuovo triste e cominciò a chiedersi il perchè quelle persone se ne stavano lì ad ascoltarla per poi sparire all’improvviso, dopo che sembrava le si fossero affezionate. Ma non trovò nessuna risposta. Si chiese perchè di sè stessi quelle persone non le parlarono mai, si chiese perchè non le dissero mai delle loro idee, di come vedevano il mondo; a lei sarebbe piaciuto un sacco starle ad ascoltare, perchè era anche per questo che lei raccontava, per capire come la pensava il resto del mondo, ma invece non accadde mai. Arrivavano, lei si illudeva di aver trovato degli amici e poi questi sparivano. Dopo il ragazzo e la donna ne vennero altri; tutti sembravano curiosi di sentirla raccontare, sembrava fossero interessati davvero alle cose che diceva, ma poi tutti sparivano. “Forse c’è qualcosa in me che non va bene, che non funziona tanto, che magari li spaventa”, si diceva. Un giorno andò a camminare in una grande libereria; ci andava spesso e le piaceva stare in mezzo alla carta e a tante storie. Trovò per caso un libro uscito da poco, che aveva una bella copertina patinata con molti colori. Lo aprì e lesse alcune righe. Rimase perplessa e stupita, perchè in quel libro c’erano le sue storie, c’erano tutte. Un po’ le venne da sorridere e si disse che chi aveva scritto quel libro doveva essere senz’altro quel ragazzo che lei non vedeva più da tanto tempo, però il nome dell’autore non corrispondeva al nome del suo non-amico. Comprò il libro e se ne andò a casa a leggerlo. Si chiese perchè nessuno gli disse mai che quel ragazzo era uno scrittore. Adesso si spiegava tutto, si spiegava l’interesse per le sue storie. Un po’ si sentì triste e ingenua, perchè capì finalmente che si trattava solo di quello e non di un interesse vero per lei che amava raccontare. Le passò la tristezza in breve tempo stavolta, e si disse che tutto sommato era meglio raccontarsi le cose da sola, come faceva prima, perlomeno non viveva nell’illusione di avere vicino qualcuno che la stesse ascoltando davvero. E passò molti anni così, a vivere altre storie, a pensare al mondo con nuove idee e a raccontarle alla Luna, che ne era certa, le era amica davvero, perchè Lei ritornava, ritornava sempre.

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