Miparechestarealsolemirendamenocroccantediunacoltredifreddo…ecco

Quando mi par di sentire odore di terra nera, come quando il freddo ferma in un’istantanea croccante di ghiaccio il brulicare sempre più sommesso, allora mi pare anche di sentire che devo saccheggiare questa parte che sta fra la gola ed un suono dell’entroterra, dietro, lontano, nel buio; se non lo facessi il gelo scatterebbe la mia istantanea definitiva, credo. Un giorno sarò pronta, ma adesso, francamente, preferisco starmene distesa qui sopra, allungata su un ramo liscio e antico a godermi il fresco di questa sera d’ambra, predando me stessa di quel che mi posso dare.

Miparechestarealsolemirendamenocroccantediunacoltredifreddo…ecco

Dell’ipocritaincoerenzachetantomifagirarlepalle

Come le bocche che parlano di parsimonia mentre masticano e sputano bolo a profusione, ruminanti dell’eccesso

come i pensieri che inneggiano al silenzio e vengono urlati nelle pubbliche piazze nell’angolo più in vista nei loculi bui e umidi di alveari sterili

come chi demonizza il demonio mediatico e lo abbraccia sbavando copulandoci per ore

come il consiglio compatto e trofio elargito a favore dell’umiltà da chi pretende approvazione e tanto d’inchino con svolazzi di piume e cappelli

come chi chiacchiera di bellezza e non sa vedere il riflesso ambrato dei soli eterni posarsi sulle elitre di un insetto

come chi urla e pretende la pace e pretende il rispetto e pretende che gli altri capiscano la sua ragione mentre guarda il Mondo con occhi di fuoco, con grugniti e la daga infilata fra i denti

come chi parla di compassione mentre si diverte a torturare le scolopendre negli angoli umidi di cemento, perchè quelle son fastidiose, però il mondo deve cambiare, che il mondo così com’è pure lui è fastidioso

come quelli che so chi sono io e lo devono sapere tutti, ma dei tutti che devono saperlo non ne voglio sapere nulla.

Dell’ipocritaincoerenzachetantomifagirarlepalle