Lui: vorrei che tu sollevassi un po’ la gonna sui fianchi e camminassi scalza, come fanno le danzatrici gitane attorno ai falò nelle notti d’estate…
Lei: vorrei tu sentissi la Luna, stasera, che ascoltassi il Mare, il canto che invita…
Lui: è il tuo dito indice che vedo, il polpastrello per la precisione, e passa lento nell’incavo della tua clavicola destra…
Lei: ho pensato a quel tessuto scozzese che ti piace tanto oggi; lo avrei voluto rivedere, per sentire meno questa neve che mi cade dentro…
Lui: ho sognato di fragole ed il profumo di fragole e poi sentivo il tuo profumo, sentivo il tuo odore fresco, come quando schiaccio le foglie di menta per prepararti quel drink che ti piace tanto
Lei: è notte qui, sempre notte; mi sento il buio che mi si chiude attorno e ti cerco da giorni…
Lui: ti ho legato un nastro fra i capelli stamane, un nastro di seta verde, perchè cercavo la tua nuca e la volevo contemplare libera, anche così, da lontano
Lei: mi scivoli così distante a dispiegare i margini di chiaro notturno, e di nubi vorrei immergerti, morbido, silenzioso come il blu dei laghi notturni
Lui: chiedimi…
Lei: … sognami…
Io: telefonatevi, che il pensiero empatico e telepatico potrebbe anche avere dei limiti, diciamo
non sempre. E non solo…
ok, ok… ho detto “potrebbe” 😛
non dare retta a poetella, credo fumi petali di rosa
i petali di rosa mi mancano… devo provare
chiedi a lei, è generosa, per me spaccia
non avrei mai pensato di trovare un pusher in poetella… la vita è colma di sorprese! Ma se mi racconti ciò, vuol dire che anche tu ti rifornisci da lei, di petali di rose.
o meglio, incontratevi
🙂
affascinante, molto
Grazie Massimo! 🙂 Ho avuto spesso il dubbio che alcuni poeti per poter poetare devono avere parecchio senso pratico.
Ecco…evvivailsensopratico!!! 😉
viva!!!
Sei sempre la solita…:-)