Limitiempaticietelepaticideipensieriadistanzadiduementichesipensano…digitareilnumero,prego

Lui: vorrei che tu sollevassi un po’ la gonna sui fianchi e camminassi scalza, come fanno le danzatrici gitane attorno ai falò nelle notti d’estate…

Lei: vorrei tu sentissi la Luna, stasera, che ascoltassi il Mare, il canto che invita…

Lui: è il tuo dito indice che vedo, il polpastrello per la precisione, e passa lento nell’incavo della tua clavicola destra…

Lei: ho pensato a quel tessuto scozzese che ti piace tanto oggi; lo avrei voluto rivedere, per sentire meno questa neve che mi cade dentro…

Lui: ho sognato di fragole ed il profumo di fragole e poi sentivo il tuo profumo, sentivo il tuo odore fresco, come quando schiaccio le foglie di menta per prepararti quel drink che ti piace tanto

Lei: è notte qui, sempre notte; mi sento il buio che mi si chiude attorno e ti cerco da giorni…

Lui: ti ho legato un nastro fra i capelli stamane, un nastro di seta verde, perchè cercavo la tua nuca e la volevo contemplare libera, anche così, da lontano

Lei: mi scivoli così distante a dispiegare i margini di chiaro notturno, e di nubi vorrei immergerti, morbido, silenzioso come il blu dei laghi notturni

Lui: chiedimi…

Lei: … sognami…

Io: telefonatevi, che il pensiero empatico e telepatico potrebbe anche avere dei limiti, diciamo

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11 pensieri su “Limitiempaticietelepaticideipensieriadistanzadiduementichesipensano…digitareilnumero,prego

            1. non avrei mai pensato di trovare un pusher in poetella… la vita è colma di sorprese! Ma se mi racconti ciò, vuol dire che anche tu ti rifornisci da lei, di petali di rose.

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